MARGINALITÀ IN RETE ED EXTRARETE DEL 2016

È stato pubblicata nei giorni scorsi sul sito nazionale la Newsletter Prezzi 010NP/2017 «Margini rete extrarete anno 2016», che prende in esame, in dipendenza dei prezzi medi nazionali verificati il periodo di osservazione di un anno intero, il 2016, il margine industriale nella rete distributiva complessiva, articolata nel segmento dei marchi petroliferi e dei no-logo, distinguendo anche tra le due diverse modalità di servizio, e nell’extrarete per i prodotti benzina e gasolio.

Per consultare e/o scaricare l’intero testo della newsletter basta cliccare col mouse sul seguente titolo:

NEWSLETTER PREZZI _010_2017 MARGINI_RETE_EXTRARETE_ANNO_2016

I numeri sono stati elaborati sulla base dei prezzi medi nazionali segnalati all’Osservatorio Prezzi del MISE per 367 giornate consecutive dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016, senza interruzioni, per i prodotti benzina e gasolio in entrambe le modalità di vendita per un numero di prezzi pari a 14.640, corrispondenti a nove reti di impianti di marchio [Agip Eni, API IP, Esso, IES, Q8 Kupit, Repsol, ex SHELL, Tamoil e TotalErg] ed al raggruppamento delle no-logo anonime [eccettuate, cioè, quelle che si registrano prezzo l’Osservatorio Prezzi con un proprio specifico marchio individuale], per un totale di 14.691.279 segnalazioni effettuate.

Il calcolo del margine viene determinato in generale quale differenza tra il prezzo rilevato e la somma delle imposte e della quotazione CIF Mediterraneo del prodotto finito, ma a questa prima definizione ne seguono altre, relative ai soggetti che operano nella rete a seconda che si tratti di operatori indipendenti o compagnie petrolifere. Infatti, per i no-logo viene calcolato un «margine industriale corretto» che corrisponde alla differenza tra il margine industriale medio per singolo prodotto e il margine industriale rilevato in extrarete; il concetto è rispondente alla funzionalità di determinare quale sia il margine industriale effettivo della rete no-logo a valle della fase di approvvigionamento dei prodotti, depurato, cioè, dal «premio» riconosciuto al fornitore, mentre per l’insieme di rete dei marchi petroliferi viene calcolato un «margine industriale netto» che corrisponde alla differenza tra il margine industriale medio e il margine medio tra modalità di servizio riconosciuto al gestore dell’impianto [convenzionalmente, si assume che esso corrisponda a 3,5÷3,6 cent/litro]; il concetto è rispondente alla funzionalità di determinare quale sia il margine industriale effettivo della rete dei marchi petroliferi a monte della fase di cessione dei prodotti, depurato, cioè, dallo «sconto» riconosciuto al gestore.

Così come sono stati anche calcolati dei margini medi ponderati per singolo prodotto: negli insiemi di rete essi corrispondono al valore medio ponderato che si ottiene sommando i margini di un singolo prodotto, distinti per ciascuna modalità di servizio, per la rispettiva quota di vendite in ciascuna modalità di servizio [convenzionalmente, si assume che tali quote – secondo anche quanto indicato dal MISE -, corrispondano al 70 % in modalità self ed al 30 % in modalità servito per la benzina, e, rispettivamente, al 73 % ed al 27 % per il gasolio].

Partendo dai prezzi, si può osservare che i margini lordi vanno dai 2,2÷3,1 cent/litro, a seconda del prodotto, in extrarete, ai 13,6÷23,1 cent/litro per la benzina nella rete di marchio petrolifero a seconda se in self o servito, agli 11,3÷13,7, sempre a seconda della modalità di vendita, nella rete no-logo, dai 12,8÷22,8 cent/litro per il gasolio nella rete di marchio petrolifero a seconda se in self o servito, ai 10,5÷12,9, sempre a seconda della modalità di vendita, nella rete no-logo.

SCOMPOSIZIONE DEL PREZZO MEDIO BENZINA 2016

SCOMPOSIZIONE DEL PREZZO MEDIO GASOLIO 2016

Da un calcolo che prende in considerazione la ponderazione sia delle quantità vendute nelle due diverse modalità di servizio, sia delle quantità vendute di ciascuno dei due prodotti benzina e gasolio, la relazione rileva che i valori significativi di scostamento nei margini tra la rete no-logo e quella dei marchi petroliferi sono i seguenti:

– il margine lordo medio ponderato dei no-logo risulta inferiore a quello lordo dei marchi petroliferi in ragione di 0,044 euro/litro e del 27,85 % [0,114 vs/ 0,158 euro/litro];

– il margine corretto medio ponderato dei no-logo risulta inferiore a quello netto dei marchi petroliferi in ragione di 0,037 euro/litro e del 30,01 % [0,086 vs/ 0,123 euro/litro];

– il margine corretto medio ponderato dei no-logo risulta inferiore a quello lordo dei marchi petroliferi in ragione di 0,072 euro/litro e del 45,57 % [0,086 vs/ 0,158 euro/litro].

È il caso altresì di mettere in evidenza come si posiziona nei due circuiti di rete la cessione del prodotto:

– la benzina ed il gasolio sono ceduti ad un prezzo che incorpora grosso modo la quotazione Platts CIF Mediterraneo del prodotto finito più l’accisa gravante [nel caso della benzina, trattandosi di un dato nazionale, viene considerato anche il valore aggiuntivo sull’accisa delle addizionali regionali in base alle quote di prodotto venduto nelle regioni che la applicano rispetto al totale nazionale], i valori medi del 2016 di questo primo prezzo con accisa sono di 1,058 euro/litro per la benzina e di 0,927 per il gasolio;

– mentre al circuito degli operatori indipendenti o no-logo questo primo prezzo viene addizionato del «premio» pagato al fornitore: 0,022 per la benzina, 0.031 per il gasolio mediamente nel 2016, al gestore dell’impianto della compagnia il primo prezzo viene, per contro, addizionato di 0,106 o 0,181 euro/litro a seconda della modalità di vendita della benzina [rispettivamente in self ed in servito], di 0,098 o 0,178 euro/litro a seconda della modalità di vendita della benzina.

Gli esempi riportati di seguito sono la rappresentazione di quanto appena esposto.

Il risultato è che la cessione del prodotto è più onerosa per il gestore nell’ordine di 7÷8 cent/ litro per la modalità self e di 15÷16 cent/litro per la modalità servito, nella media tra le due modalità si tratta di circa 9÷11 cent/litro a seconda dei prodotti.

Approvvigionato il prodotto, l’operatore indipendente fissa un prezzo al pubblico che gli garantisca sia la copertura dei costi che gli ammortamenti degli investimenti dell’impianto ed una profittabilità adeguata, il gestore, che lavora sull’impianto di proprietà dell’azienda, può fissare un prezzo al pubblico che incorpora la applicazione del margine [«sconto in fattura»] accordato dalla compagnia ed entro il tetto del prezzo «consigliato».

Appare significativo il differente livello di margine necessario a conseguire la sostenibilità di costi e profittabilità dei due diversi segmenti di rete, un dato che è particolarmente evidenziato dal confronto tra il margine corretto dei no-logo ed il margine lordo dei marchi petroliferi:

la rete no-logo realizza «flessibilmente» [ossia nell’autonomia di fissazione del prezzo finale] sostenibilità dei costi e profittabilità, con un margine, dopo l’approvvigionamento del prodotto, che si aggira attorno a 0,086 euro/litro;

la rete dei marchi petroliferi realizza la medesima finalità con un margine che – incorporando «rigidamente» anche la componente finale della fase distributiva attraverso il meccanismo del prezzo «imposto» di cessione del prodotto, del prezzo di vendita «consigliato», del margine «prefissato» al gestore e del prezzo di vendita «massimo»  – ammonta attorno a 0,158 euro/litro, con un rapporto pari a 1,83 volte il margine dei no-logo [1,68 volte per la benzina, 1,93 volte per il gasolio].

Un argomento che dovrebbe essere tenuto presente quando si parla di evoluzione della rete e di modello distributivo, o piuttosto – e forse ancor più – dei meccanismi contrattuali che regolano il rapporto dentro la filiera petrolifera.

Il riflesso sui prezzi finali [assunti anche in questo caso come ponderati tra i prezzi delle distinte modalità di servizio e tra le quote di vendite dei due prodotti] porta a differenze a favore dei no-logo nell’ordine di circa 0,054 euro/litro [IVA compresa], come si può dedurre dai seguenti dati sui prezzi medi dell’anno 2016:  benzina self no-logo 1,428 euro/litro vs/ 1,456 euro/litro della media ponderata dei marchi petroli-feri, con un differenziale di -0,028 euro/litro; benzina servito no-logo 1,457 euro/litro vs/ 1,572 euro/litro della media ponderata dei marchi pe-troliferi, con un differenziale di -0,115 euro/litro; benzina ponderato tra le due modalità di servizio no-logo 1,437 euro/litro vs/ 1,491 euro/litro della media ponderata dei marchi petroliferi, con un differenziale di -0,054 euro/litro; gasolio self no-logo 1,258 euro/litro vs/ 1,286 euro/litro della media ponderata dei marchi petroli-feri, con un differenziale ancora di -0,028 euro/litro; gasolio servito no-logo 1,288 euro/litro vs/ 1,408 euro/litro della media ponderata dei marchi pe-troliferi, con un differenziale di -0,120 euro/litro; gasolio ponderato tra le due modalità di servizio no-logo 1,266 euro/litro vs/ 1,319 euro/litro della media ponderata dei marchi petroliferi, con un differenziale di -0,053 euro/litro.

 

 

 

 

 

 

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