AUTOSTRADA: CONCESSIONARI TRACCHEGGIANO, COMPAGNIE INTERVENGONO

Dopo la conference call del 30 marzo, coordinata dal Ministro Patuanelli – seguita alla denuncia da parte delle Organizzazioni di categoria della impossibilità “tecnica” di tenere aperti gli impianti a partire dalla rete autostradale (scambiata, peraltro, come proclamazione di “sciopero”) -, nella quale i soggetti del comparto autostradale (quindi non solo il Governo, ma anche i Concessionari e le Compagnie Petrolifere) avevano assunto generici impegni ad intervenire, diversi sono stati gli atteggiamenti conseguenti agli impegni assunti. Sostanzialmente dilatorio e capzioso l’atteggiamento dei Concessionari, la cui disponibilità non era stata declinata in termini economici di alcun tipo e rimandava ad una “contrattazione individuale” con le aziende sub concessionarie di assoluta indeterminatezza (si veda l’allegata comunicazione del 2 aprile, disponibile in formato PDF cliccando col mouse sul titolo sottostante).

Lettera AISCAT

Tale atteggiamento determinava una dura reazione di censura di FAIB, FEGICA e FIGISC/ANISA che indirizzavano ai giornali una lettera aperta di denuncia (si veda l’allegata lettera aperta del 10 aprile, disponibile in formato PDF cliccando col mouse sul titolo alla fine del presente capoverso) nei confronti dei Concessionari, puntando soprattutto ad evidenziare il contrasto tra l’assenza di misure di solidarietà e sostegno e la percezione di cospicue royalty sulle vendite di carburanti ed altri beni e servizi (un tema su cui ANISA sta insistendo, spesso da sola, da anni).

LETTERA APERTA AI QUOTIDIANI DEL SETTORE 10.04.2020

Si concretava nel frattempo un canale di trattativa diretta con alcune aziende petrolifere per la  adozione di misure di intervento economico concreto a sostegno delle gestioni delle AdS, come messo in evidenza dal seguente comunicato stampa emanato alla vigilia delle festività pasquali (11.04.2020):

COMUNICATO STAMPA FAIB FEGICA ANISA 

AUTOSTRADE: MENTRE I CONCESSIONARI CONTINUANO IRRESPONSABILMENTE A FAR FINTA DI NULLA, UNA PARTE IMPORTANTE DELL’INDUSTRIA PETROLIFERA METTE A DISPOSIZIONE CONCRETI ED IMMEDIATI PROVVEDIMENTI A SOSTEGNO DELLA LIQUIDITÀ DEI GESTORI PER POTER ALMENO CONTINUARE AD ASSICURARE IL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE

A causa del blocco alla mobilità ed alla produzione, imposto dal lockdown emergenziale, che ha pressoché azzerato i consumi di carburante e che è destinato a protrarsi ancora per settimane,  si fa sempre più drammatica la situazione economica dei gestori delle aree di servizio autostradali per l’esaurimento della liquidità e dei canali di credito, e si rischia ogni giorno che passa la chiusura progressiva degli impianti ed il fallimento di centinaia di piccole imprese di gestione: situazione denunciata sin dall’inizio di marzo e che ha portato – dopo diverse settimane di inerzia totale dei soggetti responsabili del comparto – alla apertura di un tavolo interministeriale coordinato dal MiSE, che tuttavia non ha prodotto ancora interventi risolutivi.

Spicca in questa crisi, l’atteggiamento irresponsabilmente dilatorio dei Concessionari delle tratte, che tuttavia percepiscono pesantissime royalty di posizione sulle attività di vendita di carburanti e di altri beni e servizi svolte sulla rete autostradale (royalty che sono, peraltro, causa importante di una pesantissima perdita di competitività del comparto che si protrae da anni), i quali, affermata a parole una tanto generica quanto gratuita disponibilità ad intervenire, perseguono di fatto una condotta dilatoria e bizantina per non mettere a disposizione risorse di alcun tipo, per di più continuando pervicacemente a pretendere il mantenimento dello standard di servizi tipico di una situazione “normale”.

Per contro a questo tipo di condotta, dopo un incerto avvio, una parte significativa dell’industria petrolifera presente sulla rete autostradale (ENI, Kuwait Italiana e Tamoil, aderenti ad Unione Petrolifera, ed Italiana Petroli), ha deciso di rompere gli indugi e, rispetto al rischio di chiusura immediata degli impianti, di intervenire con misure reali e tempestive di sostegno economico, che, se ancora non sono certo risolutive della profonda crisi delle gestioni autostradali, costituiscono il primo mattone del pacchetto delle misure necessarie a sostenerle nella fase emergenziale, e rappresentano anche un evidente segnale di discontinuità rispetto all’inerzia strumentale sia dei Concessionari sia di altre aziende presenti nella rete distributiva autostradale, che non hanno più alibi per non intervenire.

Nota informativa
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