e-FATTURA: CHIESTO NUOVAMENTE RINVIO AL NUOVO MINISTRO MEF

e-FATTURA: CHIESTO NUOVAMENTE RINVIO AL NUOVO MINISTRO MEF

Roma 7 maggio 2018

Prot. n.68/2018

Comunicazione via PEC anticipata via posta elettronica

Egregio Prof. Giovanni Tria

Ministro Economia e Finanze

ROMA

e, p.c.: Egregio On. Giancarlo Giorgetti

Sottosegretario alla Presidenza

del Consiglio dei Ministri

ROMA

Oggetto: Legge 27 dicembre 2017, n. 205, articolo 1, commi 909-928, in tema di fatturazione e pagamento delle cessioni di carburanti. Richiesta incontro.

Egregio Ministro,

prima di ogni altra questione, le scriventi Federazioni, che organizzano i Gestori degli impianti stradali ed autostradali di distribuzione carburanti per uso di autotrazione, intendono porgerLe le loro congratulazioni per l’incarico ricevuto e i più sinceri auguri di buon lavoro.

Per quanto possa apparire indelicato ed intempestivo, tenuto conto del fatto che il nuovo Esecutivo non ha avuto neanche il tempo di completare il proprio organico con la nomina dei Viceministri e dei Sottosegretari, e tuttavia in considerazione che le imminenti scadenze prescritte dalla Legge 27 dicembre 2017, n. 205, articolo 1, commi 909-928, in tema di fatturazione e pagamento delle cessioni di carburanti, le scriventi si trovano nella pressante condizione di sottoporre immediatamente alla Sua attenzione per competenza ed a quella del Governo nella sua collegialità, le ragioni per le quali appaiono ragionevolmente necessari oltreché urgentissimi alcuni interventi normativi di correzione.

Interventi normativi che anche i gruppi parlamentari delle forze politiche dell’attuale maggioranza hanno ritenuto necessario già provare ad introdurre nel corso dell’attuale legislatura attraverso la proposizione di alcuni emendamenti ad hoc alla legge di conversione del cosiddetto “decreto Alitalia”, sia pure senza successo.

In termini generali, le scriventi rimandano alla nota qui allegata che riassume in estrema sintesi alcune criticità ancora emergenti sulle quali convergono anche le posizioni di Assopetroli, che associa una parte consistente dei cosiddetti retisti indipendenti.

Qui sarà bene appena accennare al fatto che la categoria rappresentata – già peraltro gravata di questioni ormai strutturali irrisolte e giacenti inutilmente da tempo presso il Ministero dello sviluppo economico – si è trovata ad essere “prescelta” per “sperimentare” in anticipo su tutte le altre l’entrata in vigore di una serie di obblighi che appare davvero superfluo affermare quanto siano, nel caso specifico, tecnicamente di improbabile applicazione (gli impianti della rete distributiva italiana, di cui i gestori non sono MAI proprietari, sono in larghissima parte inefficienti e comunque non dotati delle caratteristiche logistiche e tecnologiche necessarie).

Senza contare che proprio grazie alla combinazione di una serie di fattori (novità introdotte, scadenze ravvicinate, ritardo dell’Amministrazione, inefficienza della rete distributiva), si assiste al proliferare di soggetti (dalle banche, ai privati) che ritengono di poter essere i veri beneficiari di tale normativa, proponendo al mercato “soluzioni” con un livello di onerosità per il gestore del tutto ingiustificato.

A ciò deve essere aggiunto che il credito di imposta introdotto a parziale compensazione degli “oneri aggiuntivi” e quantificato nel 50% delle costo delle commissioni imposte dal sistema bancario ai Gestori sulle transazioni effettuate con carte di credito/debito (commissioni che in condizioni “normali” pesano tra il 35% ed il 50% del margine lordo del gestore e tenuto conto del fatto che sul prezzo di un litro di carburante grava oltre il 60% di accise a favore dello stato), è stato di fatto “sterilizzato” per l’effetto combinato, da una parte, della previsione normativa che rende tassabile tale credito e, dall’altra, della decisione del sistema bancario stesso (a cominciare dal “monopolista” Nexi S.p.A.) di raddoppiare il costo delle commissioni al momento della pubblicazione in Gazzetta della norma sopra richiamata.

Cosa che, nei fatti, trasferisce il beneficio introdotto dal Legislatore a favore dei gestori, evidentemente in ragione di un interesse collettivo prevalente, direttamente sul sistema bancario e segnatamente su alcuni operatori dominanti.

Alla luce di quanto appena illustrato, le scriventi Federazioni, anche sotto la spinta incontenibile dell’allarme giustificato diffuso nella categoria, si accingono a proclamare lo stato di agitazione e lo sciopero generale di tutti gli impianti di rifornimento carburanti sia di rete ordinaria che di rete autostradale, per i giorni del 25 e 26 giugno prossimi, anche per poter rispettare il codice di autoregolamentazione depositato presso il Garante dello sciopero nei pubblici servizi.

Nella piena consapevolezza che Ella ed il Suo Dicastero non possano essere ritenuti i “giusti” destinatari di una tale forma di protesta, le scriventi Federazioni sono a richiederLe un incontro urgentissimo per poter verificare le possibili soluzioni idonee a mettere riparo alle criticità evidenziate e, con esse, a scongiurare la proclamazione delle azioni di protesta qui evocate.

Rinnovando gli auguri di buon lavoro, si rimane in attesa di un cortese cenno di riscontro.

FAIB – FEGICA – FIGISC/ANISA

Nota informativa
a cura della Segreteria Nazionale FIGISC - ANISA
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