ESSO: ACCORDO CON EG, SCIOPERO GESTORI PETROLIFERA ADRIATICA

Scenari contrastanti dalla rete del “modello grossista” a marchio ESSO: se da un lato EG ITALIA SPA sigla con le Organizzazioni dei gestori un nuovo accordo (sostitutivo di quello aziendale ESSO del 16.07.2014), dall’altro le medesime Organizzazioni il 25 luglio vanno allo sciopero dei gestori degli impianti acquisiti da Petrolifera Adriatica in Abruzzo, Marche e Toscana.

L’accordo con EG ITALIA SPA, che riguarda circa 1.200 impianti, è stato siglato il 17 luglio, con validità di applicazione dal 1° agosto 2018 al 30 giugno 2020, continuandosi ad applicare sino al 31 luglio (ancora per pochi giorni, insomma) il vecchio accordo aziendale ESSO.

L’accordo contiene tutta una serie di premesse, la prima delle quali, richiamando l’acquisizione del 14.02.2018, è che “EG, dal primo giorno del subentro, ha ritenuto di applicare i termini dell’accordo aziendale stipulato da Esso Italiana s.r.l. e FAIB/FEGICA/FIGISC il 16.07.2014 e i termini dei precedenti accordi stipulati tra le medesime parti. Ciò ha determinato le condizioni per promuovere un confronto sereno e costruttivo con le Organizzazioni di Categoria, con l’obiettivo di addivenire in tempi rapidi ad un accordo con le organizzazioni medesime per regolamentare i rapporti con i gestori della propria rete, tenuto conto della mutata realtà della composizione proprietaria e delle diverse prospettive che si aprono per EG ed i suoi gestori nel mercato italiano”; di seguito, nel testo, le Parti contraenti “intendono sottolineare che la fase di contrattazione che hanno avviato e che ha determinato i presupposti per la sottoscrizione del presente Accordo è frutto della determinazione di raggiungere un punto di sintesi che, nello stato di indeterminatezza che sta contrassegnando il mercato della distribuzione carburanti in Italia, possa introdurre elementi di rilancio delle attività ed un miglioramento delle performance dei punti di vendita della rete EG”.

Non mancano naturalmente i riferimenti al ruolo del gestore nella rete: “con la sottoscrizione del presente Accordo, le Parti hanno inoltre inteso ribadire che nell’attuale contesto del mercato italiano il Gestore rimane un elemento importante per una strategia commerciale che abbia l’ambizione di intercettare le esigenze e le aspettative del consumatore finale; in tale contesto, la massimizzazione dei risultati si potrà realizzare quando la professionalità del Gestore e la sua capacità di consolidare e mantenere attivi i rapporti commerciali con il cliente finale, trovi sintesi nella implementazione delle attività di marketing, di innovazione anche tecnologica e di attenzione alla domanda che EG intende mettere in campo”, né quelli alle eque condizioni: “le Parti hanno inteso ribadire che la definizione del prezzo di cessione del prodotto e del prezzo consigliato al pubblico riservati da EG ai propri Gestori saranno finalizzati a garantire ai singoli Gestori condizioni di vendita eque e non discriminatorie, tenuto conto delle caratteristiche dell’impianto e delle condizioni competitive della trade area di riferimento”.

La sottoscrizione dell’Accordo comporta che “si intendono risolti tutti gli eventuali accordi stiuplati tra EG ed il singolo Gestore che dovessero risultare incompatibili, o in contrasto con le pattuizioni quivi contenute, inclusi gli accordi relativi a formati non contemplati dal presente Accordo. Tuttavia, le Parti convengono e riconoscono che questi ultimi rimarrano validi sino alla loro conversione in un altro formato condiviso”, mentre i margini del Gestore definiti dall’Accordo “devono essere intesi quale condizione minima riconosciuta nell’esclusiva disponibilità del Gestore, fino al termine di scadenza del presente Accordo o fino alla sua modificazione attraverso un nuovo accordo aziendale” (principio della “intangibilità” del margine concordato).

Detto un tanto, nel rispetto della “riservatezza inerente “alle informazioni sensibili sotto il profilo della competitività nel mercato di riferimento” cioè, aggiungiamo, quelle relative ai rapporti economici ed alle politiche commerciali aziendali, il testo, completo in tutte le sue parti ed allegati, dell’Accordo, riservato ai soli Gestori EG, è disponibile presso le strutture centrali (Segreterie Nazionali di Roma, Milano e Napoli) e territoriali della FIGISC.

E mentre si è chiuso un accordo, che FEGICA su STAFFETTA definisce “di grande valore politico oltre che economico…che mette fine al regime di precarietà che ha caratterizzato l’attività dei gestori (di tutti i Gestori) i cui impianti sono stati ceduti a retisti privati”, rimane caldo il fronte dei retisti “irriducibili”, avverso i quali viene organizzato lo sciopero “di colore del retista” con le motivazioni illustrate dal seguente comunicato unitario FAIB, FEGICA e FIGISC del 18 luglio:

«Comunicato stampa

Il 25 luglio sciopero dei gestori a marchio Esso acquisiti da Petrolifera Adriatica in Toscana, Marche Abruzzo

Chiusura degli impianti contro i proprietari che violano le norme di settore

Il 25 luglio gli impianti a marchio esso di Abruzzo, Marche e Toscana, resteranno chiusi in segno di protesta contro Petrolifera Adriatica, subentrata nella proprietà degli impianti alla Esso italiana SRL, che si rifiuta di applicare l’accordo economico e normativo vigente e pratica condizioni unilaterali peggiorative ai gestori della rete, violando le leggi di settore.

Questa è la protesta indetta da Faib, Fegica e Figisc che vedrà la chiusura degli impianti dalle 19.00 del 24 luglio alle 07.00 del 26 luglio, nelle regioni interessate.

La manifestazione di chiusura degli impianti si è resa necessaria per la netta chiusura della nuova proprietà ad intavolare un negoziato serio e costruttivo finalizzato alla stipula di un accordo per i gestori della rete, come previsto dalla normativa vigente, D. Lgs. 32/98, L. 57/2001, L. 27/2012.

Petrolifera Adriatica, a fronte delle richieste delle associazioni dei gestori ad aprire un negoziato, ha continuato impunemente calpestare il quadro normativo e l’accordo di colore del 16 luglio 2014, tuttora vigente, praticando unilateralmente condizioni peggiorative imposte.

La manifestazione di chiusura degli impianti è la risposta adeguata e commisurata per la tutela dei diritti della categoria, contro la cancellazione della contrattazione collettiva portata avanti dalla società “Petrolifera Adriatica”.

La mobilitazione denuncia l’arroganza di chi ha acquistato la rete Esso pensando di scaricare i costi di acquisizione sui gestori, contro la politica dell’azienda che impunemente ha deciso di negare la validità di accordi sottoscritti in forza di legge, per fare cassa.

Faib, Fegica e Figisc denunciano il tentativo di stravolgere la normativa di settore, di imporre unilateralmente la legge del più forte, di imporre la prassi illegale degli accordi individuali, imposta con pressioni varie, di azzerare i diritti dei gestori e riportare al dopo guerra le condizioni di lavoro della categoria, senza diritti e senza dignità. 

Di fronte all’arroganza di una proprietà che si sottrae persino agli inviti del MiSE a intavolare la trattativa per la definizione dell’Accordo economico, le Federazioni sostengono la protesta dei gestori, alcune decine dei quali sono già in tribunale per vedersi riconoscere i loro diritti violati benché normativamente tutelati.

Sciopero e chiusura degli impianti, dunque, come risposta alla volontà ripetuta e manifesta di appropriarsi delle risorse dei gestori e della loro autonomia in palese violazione delle leggi. Le ragioni dello sciopero saranno spiegate nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Firenze presso la Regione Toscana in piazza Duomo.»

Nota informativa
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